Di sicuro è stato il più importante compositore italiano della prima metà del XIX secolo e non solo. Si tratta di uno dei più grandi operisti dell’intera storia della musica, la sua attività compositiva ha spaziato attraverso vari generi ed è stata decisamente precoce, la sua prima opera venne scritta ad appena quattordici anni d’età e a seguire scrisse trentanove opere di rilievo, in diciannove anni, fino al suo sostanziale e improvviso abbandono del teatro, avvenuto nel 1829. Parliamo come forse alcuni avranno intuito di Rossini, ricordato oggi principalmente per opere come le celeberrime: Il barbiere di Siviglia, L’italiana in Algeri, La gazza ladra, La Cenerentola, Il turco in Italia, Tancredi, Semiramide e Guglielmo Tell.
Purtroppo l’educazione musicale in Italia, specie se si parla di opera, è davvero eccessivamente trascurata, quando non del tutto assente, le nuove generazioni quindi non comprendono a dovere la grandezza di una figura come quella di Gioachino Rossini, ma per chi volesse conoscerla un po’ meglio, per fortuna le risorse non mancano.
Se si alloggia in un Hotel a Pesaro, ad esempio, magari con l’intento di godersi una delle sue spiagge o l’ottima cucina locale o di divertirsi con il variegato programma di eventi che la località offre, si potrà anche programmare una visita al Museo Nazionale Rossini che racconta la vita del compositore, ma ne da anche una visione di uomo e artista, d’altra parte Rossini è stato un illustre cittadino di Pesaro, città che gli ha dato i natali il 29 febbraio del 1792.
Capire, o comunque cercare di approfondire una figura complessa, artisticamente e umanamente, come quella di Rossini, non è facile, ma alcune definizioni che ne ha dato Alessandro Baricco possono aiutarci ad indirizzarci sulla giusta strada e a prepararsi al meglio ad una visita al museo.
Per Baricco Rossini “Era un genio in fuga. Dal suo tempo, dalla mediocrità, dalla rivoluzione, dalla musica del futuro, dalla sua terra, dalle ovvietà, dai pedanti, dalla modernità. E ovviamente, come tutti, da se stesso.”
Visita al Museo Nazionale Rossini di Pesaro
Chi desidera avvicinarsi all’universo rossiniano, potrà di certo farlo con una visita al Museo che Pesaro gli ha dedicato e che può essere approcciato come un’opera lirica, una sorta di metafora musicale della sua intensa, anche se non lunghissima vita.
Il percorso proposto dal museo è decisamente affascinante, si snoda lungo dieci diverse sale, che aiutano i visitatori a seguire le principali tappe biografiche nella personale storia di questo fantastico compositore italiano.
Non mancano poi, come in un qualsiasi percorso museale di spessore culturale e scientifico, continui parallelismi e collegamenti tra la produzione operistica del Maestro, i momenti salienti della sua carriera e quelli del contesto storico in cui viveva, tra luoghi e personaggi, che ne hanno incrociato in qualche modo la strada.
Autentico Ouverture del percorso espositivo pesarese si ha nella Sala degli Specchi, in cui è esposto il pianoforte Pleyel di Rossini, oggi completamente restaurato e che viene ancora suonato in speciali occasioni, come concerti e conferenze.
Non mancano poi video proiezioni di capolavori come “Il barbiere di Siviglia”, “Mosè in Egitto” e il “Guillaume Tell”. Si può spaziare dagli esordi di Rossini, alla sua ascesa verso il successo e ai suoi viaggi, fino al trasferimento a Parigi e alla morte, avvenuta come noto nel 1868.
La suggestiva ambientazione neoclassica supporta egregiamente il racconto, arricchito sia da supporti multimediali che da elementi come quadri, busti, spartiti, scenografie e tanti altri cimeli.
Grazie al contributo scientifico della Fondazione Rossini il museo consente a chiunque lo desideri di vivere un vero e proprio viaggio artistico e sentimentale, un’esperienza, come si usa dire oggi, unica nel suo genere, avvincente, ricca a tratti perfino drammatica.
Una sorta di melodramma che sa essere al contempo serio e comico, doloroso e romantico, tra salotti bene, grandi personaggi, intellettuali, tra illuminismo, neoclassicismo e romanticismo, tra Settecento e Ottocento, in un momento di fermento unico, non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa.
Un momento ricco di vibranti segni di novità e rivoluzione, nel quale Rossini ha saputo con il suo genio ritagliarsi uno spazio da vera e propria pop-star ante litteram, un riferimento per la scena musicale europea e ovviamente per la sua storia.
Il museo non solo racconta in modo efficace un passato glorioso e oggi non sempre opportunamente valorizzato, ma oggi ospita eventi e anche mostre temporanee che lo mantengono presenza viva e attiva per la città e i suoi visitatori.